Usa, cosa sappiamo sulla nuova variante XBB.1.5?
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Usa, cosa sappiamo sulla nuova variante XBB.1.5?

Covid

La variante XBB.1.5, del ceppo Omicron, si sta diffondendo velocemente negli Stati Uniti e anche nel Regno Unito.

Alla fine del 2021 la variante Omicron ha dominato la capacità di contagio, superando le altre varianti di Covid Alpha, Beta, Gamma e Delta. Il suo saper mutare in sottovarianti sempre più forti e contagiose, ha portato alla nascita della nuova sottovariante XBB.1.5 che inizia a preoccupare gli Stati Uniti, ma anche il Regno Unito.

Bonus Natale 2024:
a chi spetta e cosa c'è da sapere

Covid
Covid

Una sottovariante di Omicron

Pare che i sintomi di XBB.1.5 siano simili a quelli dei precedenti ceppi di Omicron: la maggior parte delle persone accusa soprattutto raffreddore. Evoluto da XBB, la nuova variante ha ripristinato la sua capacità di legarsi alle cellule continuando a eludere l’immunità, diffondendo più facilmente la diffusione del contagio.

Secondo il Wellcome Sanger Institute di Cambridge, la variante XBB.1.5 è probabilmente emersa quando qualcuno è stato infettato da due diversi tipi di Omicron: “Un pezzetto del genoma di un virus si unisce a un altro pezzetto di un secondo virus, si fondono e questo continua a trasmettere”, dichiara il dottor Ewan Harrison.

Dove si sta diffondendo?

Negli Stati Uniti XBB.1.5 è diventato il ceppo dominante, avendo causato il contagio del 40% dei casi Covid. Dopo il crescente aumento dei ricoveri in ospedale delle ultime settimane, il governo statunitense ha riavviato il suo programma di test gratuiti.

Anche nel Regno Unito, dove nel 2022 sono state registrate cinque ondate di Omicron, è probabile che si giunga ad un alto rischio di contagio anche della nuova variante. Il 17 dicembre un caso Covid su 25 in Inghilterra era XBB.1.5. La professoressa Barclay ha affermato di aspettarsi più ricoveri, pur non essendo particolarmente preoccupata per la popolazione generale.

La preoccupazione va soprattutto sui vulnerabili, compresi gli immunocompromessi. Tuttavia, è improbabile che causi grossi problemi in paesi come il Regno Unito, che hanno alti livelli di vaccinazione e precedenti infezioni. L’allarme si rivolge più nei confronti della Cina, dove c’era sia una scarsa diffusione dei vaccini che una scarsa immunità naturale a causa dei prolungati blocchi.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 5 Gennaio 2023 16:55

Covid, Ricciardi: “Dopo Cina, preoccupano anche Usa”

nl pixel